3 Giugno 2023

Medici di famiglia: da eroi della prima ondata a facili bersagli nella seconda

Dal sito https://www.ilsole24ore.com/  al link https://www.ilsole24ore.com/art/medici-famiglia-eroi-prima-ondata-facili-bersagli-seconda-ADh2EO3 vediamo come sia cambiato l’atteggiamento nei confronti dei Medici di base.

Eroi della prima ondata di epidemia, i medici di famiglia si sono trasformati in facili bersagli nella seconda. Non piacciono a molti, infatti, le rigide richieste di lockdown nazionale, più volte ripetute da Filippo Anelli, presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici. Una posizione ideologica? «Per nulla -, risponde Anelli -, noi guardiamo soltanto a quanto è già accaduto. Durante la prima ondata il lockdown è stato efficace a interrompere i contagi. Il nostro unico obiettivo è raffreddare la curva, perché sappiamo che il sistema sanitario nazionale non può sostenere una crescita ulteriore del contagio». Le polemiche verso la categoria sono diverse.

Le visite a domicilio

C’è chi imputa ad Anelli la responsabilità di essersi opposto all’ordinanza della Regione Lazio, che permetteva ai medici di famiglia di poter curare i pazienti Covid a domicilio. «Ho letto questa notizia su Il Foglio, ma la smentisco categoricamente. Non mi sono mai opposto ad alcuna ordinanza della Regione Lazio. In più, la notizia non esiste, perché i medici di famiglia non hanno alcun ostacolo ad andare a visitare i pazienti a domicilio. Esiste, al contrario, una normativa nazionale, che noi abbiamo condiviso, che prevede la visita domiciliare al paziente Covid, con un modello di gestione della domiciliarità definito dalle Usca, insomma una garanzia di maggior sicurezza per tutti».

Il voto in presenza

A scatenare il dibattito, oggi, c’è la scelta dell’ordine provinciale di Roma di organizzare le elezioni in presenza. Una scelta in contraddizione con quanto chiesto a gran voce dalla Federazione? «Chi la contesta non conosce la norma e non fa buona informazione -, spiega Anelli -, perché i rinnovi degli ordini provinciali vanno fatti entro il 31 dicembre, pena la decadenza e il commissariamento. Per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza una norma che rinvii le elezioni. Proposta condivisa………………………….

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