L’Italia è stata Colorata per definire le zone di Rischio e per definire cosa possiamo e cosa non possiamo fare. Ma c’è una costante qualunque sia il colore della Tua Regione. E’ Obbligatorio per le Aziende Pubbliche ed è Fortemente Consigliato per quelle Private Lo Smart Working!
In molti (anche chi vi scrive) inizialmente “ne approfittavano” per rimanere in tuta, addirittura in pigiama o comunque un abbigliamento “molto comodo”. Ma ciò fa si che ci sia un abbassamento dei livelli di attenzione e produttività (ripeto provato sulla mia pelle).
Ho deciso quindi durante il primo Lockdown della scorsa primavera (anche restando a lavorare in Casa) di prepararmi e vestirmi come se dovessi recarmi in Ufficio.
Poi ieri “gironzolando” fra le varie news su LinkedIn (portale meraviglioso per il mondo del Lavoro) mi imbatto in un post di Marie Malzac (Giornalista presso LinkedIn Actualités) in cui parla dello stesso argomento e che vogliamo riportarvi integralmente e che potete comunque leggere al link https://www.linkedin.com/feed/news/smart-working-vestiti-bene-5165938/
Quote:
“Lavorando da casa, si punta alla semplicità e alla comodità. Ma ciò non significa rimanere tutto il giorno in tuta e indossare una giacca al volo per una videochiamata. Vestirsi in modo corretto anche facendo smart working permette di mantenere livelli alti di attenzione e di fiducia in sé.”
“Quanto conta lo stile lavorando da remoto? Forse più di quello che si crede. Prima di tutto, è importante vestirsi. In che modo? Come se si andasse in ufficio… o quasi. Certo, non bisogna essere troppo formali – non è necessario, ad esempio, indossare giacca e cravatta o mettere scarpe col tacco – ma passare da una modalità “da casa” a quella “da lavoro” è di grande aiuto per concentrarsi. Rimanere in pigiama o in tuta, con le pantofole ai piedi, non permette di mantenere il giusto livello di attenzione, mentre vestirsi per bene, con una camicia stirata ad esempio, fa cambiare atteggiamento e favorisce la fiducia in sé. Certo, comodità e praticità vanno considerate per prime, ma questo non significa comportarsi come se fosse il week-end. Una domanda utile da porsi davanti allo specchio prima di iniziare una videochiamata è: “sembro in ferie?” Se la risposta è “Sì”, allora sarà il caso di indossare altro. È (anche) una questione di rispetto per gli altri: quelli che sono in casa con te, ma anche coloro che vedrai su Zoom o Teams.
Che ne pensi? Presti attenzione al modo in cui ti vesti, anche lavorando da remoto?”
Unquote.
Il Post ha avuto tantissimi commenti. Chi d’accordo chi meno! Ne abbiamo estrapolato solo uno di Heidi Iuliano (anch’ella lavora per LinkedIn) che è pienamente d’accordo con il Post di Marie Malzac
“L’abito fa il monaco, eccome. Il vestirci, truccarci (per le donne) e pettinarci in modo professionale condiziona il nostro cervello che si predispone all’attività lavorativa.”
E tu come ti vesti con lo Smart working?
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