Dal sito https://www.ilsole24ore.com/ al link https://www.ilsole24ore.com/art/cambia-tv-digitale-terrestre-tutto-cio-che-c-e-sapere-prepararsi-rivoluzione-ADjw1vn
Gli italiani hanno un anno per assicurarsi che la propria tv sia compatibile con la trasformazione del digitale terrestre. Gli apparecchi obsoleti non potranno più vederlo e per rimediare c’è solo da cambiarli o installare un decoder ad hoc. Quando? La rivoluzione è in due tappe. Si comincia il primo settembre 2021, quando tutte le emittenti useranno l’Mpeg-4 (codec già standard per i video sul web). È soprattutto il secondo passaggio – in termine tecnico, switch off – che farà una grossa differenza: entro giugno 2022, le emittenti dovranno passare al nuovo digitale terrestre (il Dvb-T2 Hevc, contro l’attuale Dvb-T1).
Una trasformazione che porterà più qualità e vari vantaggi agli utenti, ma nell’immediato comporta alcuni grattacapi per chi ha un apparecchio non recente.
Da uno studio della Fondazione Ugo Bordoni dal titolo ‘Diffusione degli Apparati tv in Italia e scenari evolutivi’ risulta che “il 74,5%” delle famiglie possiede “un apparecchio televisivo abilitato almeno alla decodifica Mpeg-4”. Molto peggio per gli apparati in grado di ricevere trasmissioni Dvb-T2. In percentuale risultano essere, infatti, il 17,9%
Il passaggio all’Mpeg-4 e all’alta definizione
Il passaggio all’Mpeg-4 è storico. È un po’ come dire che la tecnologia (tecnicamente, un codec di compressione dell’immagine) video del web vince finalmente su quello pre-internet: l’Mpeg-2 è quello dei vecchi Dvd. Mpeg-4 permette di fare stare più informazioni nello stesso spazio (canale) – comprime meglio dell’Mpeg-2; di conseguenza dovrebbe facilitare l’utilizzo dell’alta risoluzione da parte delle emittenti.Da dieci anni si vendono tv Mpeg-4 in Italia. Ma lo standard è per ora su canali paralleli a quelli Mpeg-2. Che si aggiungono, insomma, senza switch-off. È il caso dell’offerta Rai in HD su Tivùsat. Alcune emittenti cominceranno gradualmente da dicembre di quest’anno a usare Mpeg-4 al posto dell’Mpeg-2. Il 17 dicembre i canali Sky Tv8 e cielo passeranno a Dvb-s2 (satellitare, quindi, non digitale terrestre) con Mpeg-4. Da gennaio sarà la volta 15 canali satellitari su 18 di Mediaset su satellite; idem per La7d. Non sono ancora chiari i tempi dello switch off completo a Mpeg-4 (le tv stanno regolando i piani in questa fase); ancora nel 2021 ci potrebbero esser canali Mpeg-2 su digitale terrestre, ma il passaggio certo si completerà nel 2022 insieme all’arrivo del Dvb-t2.Il passaggio al Dvbt-2
Questa seconda fase permetterà di liberare spazio di frequenze, necessario per lo sviluppo della rete 5G anche in zone non metropolitane. Il nuovo digitale terrestre infatti permette di trasmettere più informazioni (ossia più canali e/o a maggiore risoluzione) a parità di frequenze occupate.
Come verificare se l’apparecchio è compatibile
Venendo agli aspetti più pratici, è possibile verificare se la nostra tv è compatibile senza bisogno di sfogliare la scheda tecnica. Basta collegarsi al canale 200 (Mediaset) o al canale 100 (Rai). Se appare la scritta “Test HEVC Main10” abbiamo il Dvbt-2. Forse fare apparire “Compatibile con il nuovo digitale terrestre” era parso troppo banale. Almeno è chiaro il messaggio negativo: “canale non disponibile”. È anche possibile che a quei canali non appaia né uno né l’altro messaggio; nel qual caso dobbiamo risintonizzare tutti i programmi.
Bonus tv
Abbiamo scoperto di avere una tv non compatibile? Dal 18 dicembre è partito il bonus da massimo 50 euro per l’acquisto di TV e decoder di nuova generazione, adatti alla trasmissione sui nuovi standard digitali. Il bonus per i nuovi televisori sarà riservato a famiglie con Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) non superiore a 20mila euro ed è utilizzabile fino a dicembre 2022, ma fino a esaurimento delle risorse. Quest’ultime ammontano attualmente, in totale, a 151 milioni di euro. Se si rientra nei limiti, è bene quindi affrettarsi a verificare la compatibilità della propria tv e comunicare al negoziante la fruibilità del bonus.
Secondo la legge istitutiva del bonus, questo riguarda solo “apparecchi atti a ricevere programmi e servizi radiotelevisivi – dotati in caso di decoder anche di presa o di convertitore idonei ai collegamenti alla presa SCART dei televisori – con interfacce di programmi (Api) aperte, laddove presenti, a prescindere dalla piattaforma tecnologica del consumatore, sia essa terrestre, satellitare e, ove disponibile, via cavo”. “Devono incorporare la tecnologia DVB-T HEVC, main 10, di cui alla raccomandazione ITU-T H.256, almeno nella versione approvata il 22 dicembre 2016”, ossia il nuovo digitale terrestre (così si spiega anche la scritta sibillina dei canali 100 e 200).Secondo una stima Gfk emersa in un recente incontro pubblico organizzato da DDAY, sono 9 milioni le tv prive di Mpeg-4 nelle prime case degli italiani; si sale a 15 milioni se inseriamo anche le seconde case. E ben a 35 milioni per l’incompatibilità con il Dvb-t2. Dato che ogni anno si cambiano meno di 4 milioni di tv, di questo passo molti italiani rischiano di perdere il digitale terrestre.
La scelta del decoder
Salvo la possibilità di rimediare con un decoder. E qui la scelta è ampia. Chi vuole risparmiare, può trovare modelli a 25-30 euro. Spendendo 50-150 euro si può però passare a modelli che sono ben più di un decoder dvb-t2; ma integrano anche quello satellitare, un hard disk, un registratore, la possibilità di leggere file mkv, avi, mp4 e di supportare i 4K.
More Stories
13-21 MAGGIO 2023 – SETTIMANA NAZIONALE DELLA CELIACHIA
Mobilità Green: il 16 e il 17 settembre 1° edizione di RomaEcoRace
Il 15 Aprile 2023 si celebra la VI giornata della Ricerca Italiana nel Mondo