Glasnost e Perestoika, Disarmo Nucleare, Caduta del Muro di Berlino, la sua figura ha segnato gli anni ’80 che portarono a cambiamenti epocali come la fine della Guerra Fredda. Aveva 91 anni, malato da tempo e ricoverato in Ospedale. Sarà sepolto nel cimitero di Novodevicij a Mosca accanto alla “Zarina” Raissa.
Rimarrà il Padre della Perestroika e della Glasnost, ovvero del tentativo di rifondare e rendere trasparente il sistema sovietico. Arrivò ai vertici del potere del Partito Comunista a 47 anni spinto dall’allora Capo del KGB Yuri Andropov che gli diede la missione di “Svecchiare” e rinnovare l’Oligarchia Sovietica e i Capi storici del Partito Comunista. A differenza dei suoi colleghi ultrasettantenni non aveva conosciuto il Terrore, i Processi sommari, le purghe Staliniane. Ma nonostante i successi pacifisti internazionali non riuscì a rifondare completamente l’economia interna e questo non gli fu perdonato dal popolo.
Pose fine a decenni di Guerra Fredda, fu l’artefice del crollo del Muro di Berlino e del ritiro delle truppe Sovietiche dall’Afghanistan.
Nel 1990 vinse il Premio Nobel per la Pace, smantellò la Cortina di Ferro e il Patto di Varsavia.
Ebbe il merito di introdurre e difendere in Patria libertà politiche, d’opinione, di stampa, di religione, di piccola impresa, ma il processo divenne così tumultuoso da scappargli di mano.
Nel 1991 fece fronte ad un tentativo di Colpo di Stato dei vecchi Nostalgici della “Grande Unione Sovietica” e a seguito di ciò le 15 Repubbliche Sovietiche decisero di separarsi definitivamente.
La sera di Natale del 1991 decise (fu costretto?) di dimettersi e immediatamente fu messo “alla pubblica gogna” dai suoi compatrioti, mentre nel Mondo Occidentale continuò ad essere amato e rispettato. Prese il suo posto Boris Eltsin.
Nacque il 2 Marzo del 1931 e divenne Segretario del Partito Comunista a 54 anni e nella sua vita la preoccupazione maggiore fu sempre il deterioramento delle Relazioni USA/URSS che poteva portare a un conflitto nucleare che avrebbe segnato la fine del mondo. La Sua politica estera lo portò ad essere un Eroe per tutti i filo-occidentali ma “nemo profeta in patria sua est” i suoi connazionali non gli perdonarono mai la spaccatura dell’URSS e la perdita di “importanza” internazionale.
Dopo l’uscita dal mondo politico si dedicò alla Società Civile e fondò/finanziò una testata giornalistica indipendente.
Resta in ogni caso l’uomo del Cambiamento, della Pacificazione, l’uomo che fu protagonista insieme a Ronald Reagan degli anni 80. Storica la sua visita negli Usa e di Reagan a Mosca … con abbracci, strette di mani e soprattutto Firme di Accordi di Pace e Disarmo.
Gorbaciov non ha mai negato di avere la stessa visione di Putin su Crimea e Donbass, ma ha anche sempre aggiunto che la Pace Nucleare era molto più importante. Dopo l’invasione Russa in Ucraina la sua Fondazione si è attivata subito per il ritiro delle truppe e l’apertura di tavoli di negoziati…con scarsi risultati.
Tantissime le manifestazioni di Cordoglio dei “Potenti” Occidentali. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden: “Era un uomo di straordinaria visione. Mikhail Gorbaciov era un uomo di notevole lungimiranza. Quando salì al potere, la Guerra Fredda era andata avanti per quasi 40 anni e il comunismo ancora più a lungo, con conseguenze devastanti. Pochi funzionari sovietici di alto livello avevano il coraggio di ammettere che era necessario cambiare. Come membro della commissione per le relazioni estere del Senato, l’ho visto fare questo e altro. In qualità di leader dell’Urss ha lavorato con il presidente Reagan per ridurre gli arsenali nucleari dei nostri due Paesi, con il sollievo dei cittadini di tutto il mondo che pregavano per la fine della corsa agli armamenti nucleari. Dopo decenni di brutale repressione politica, ha abbracciato le riforme democratiche. Credeva nella glasnost e nella perestrojka – trasparenza e ricostruzione – non come semplici slogan, ma come strada da seguire per il popolo dell’Unione Sovietica. Il risultato è stato un mondo più sicuro e una maggiore libertà per milioni di persone”.
Silvio Berlusconi: “Tutti gli uomini liberi stasera sono in lutto, se n’è andato un campione della democrazia. Pur essendo cresciuto all’interno dell’apparato comunista ed avendone raggiunto i vertici, ha avuto la lucidità, l’onestà intellettuale e il coraggio politico di porre fine al sistema totalitario sovietico e di scegliere la strada della democrazia e del rispetto della sovranità dei popoli. Grazie a lui e a Ronald Reagan si è conclusa la divisione deL mondo in blocchi, e si è avviato un processo di avvicinamento della Russia non più comunista all’Occidente.”
FONTE GR1 RAI
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