A Roma e nel Lazio, le persone affette da celiachia possono contare su un sistema pubblico di assistenza alimentare ben organizzato, che negli ultimi anni ha visto importanti innovazioni. In passato, chi aveva bisogno di prodotti senza glutine doveva ritirare buoni cartacei presso la propria ASL, farsi prescrivere una ricetta e recarsi in farmacia o in negozi convenzionati per spendere l’intero importo in un’unica volta. Il sistema era poco flessibile e spesso poco pratico.
Dal novembre 2020, però, tutto è cambiato con l’introduzione del sistema digitale. Ora, per acquistare alimenti specifici basta la propria Tessera Sanitaria e un codice personale fornito dalla ASL. Nei punti vendita autorizzati – farmacie, supermercati e negozi specializzati – è possibile utilizzare la tessera per accedere direttamente al credito mensile assegnato, senza dover più portare documenti cartacei o ricette.
L’importo mensile a disposizione varia in base all’età e al sesso. I bambini da 6 mesi a 5 anni ricevono 56 euro, mentre tra i 6 e i 9 anni si sale a 70 euro. Per i ragazzi tra i 10 e i 13 anni l’importo è di 100 euro per i maschi e 90 per le femmine. Tra i 14 e i 17 anni, il tetto è di 124 euro per i maschi e 99 per le femmine. Gli adulti fino ai 59 anni ricevono 110 euro (uomini) o 90 euro (donne), mentre oltre i 60 anni l’importo è di 89 euro per gli uomini e 75 per le donne.
Nonostante alcuni tagli rispetto agli anni passati, il sistema garantisce ancora una copertura significativa: circa il 35% del fabbisogno calorico giornaliero raccomandato. Per i bambini e gli adolescenti, i nuovi importi risultano persino più alti rispetto al passato, grazie a una maggiore attenzione alla crescita e all’equilibrio nutrizionale.
Un grande vantaggio del nuovo sistema digitale è la possibilità di frazionare le spese nel corso del mese. Non è più necessario spendere tutto in una sola volta e si può consultare il credito residuo in tempo reale. Inoltre, si evitano code e perdite di tempo agli sportelli della ASL, poiché la maggior parte delle pratiche può essere gestita autonomamente.
Nel 2025 la Regione Lazio ha rafforzato ulteriormente le misure con una nuova legge regionale. Sono stati stanziati 400mila euro per migliorare il supporto ai celiaci, con fondi destinati anche alla formazione dei medici, alla promozione di cereali naturalmente privi di glutine e all’attivazione di sportelli informativi in ogni ASL. È stato inoltre istituito un tavolo tecnico con l’Associazione Italiana Celiachia per monitorare i bisogni e proporre nuovi interventi.
Sul fronte dei prezzi, però, resta ancora una sfida: i prodotti senza glutine continuano a costare mediamente di più rispetto a quelli tradizionali. In farmacia, le differenze possono arrivare anche al 50%, mentre nei supermercati si aggirano intorno al 20-30%. Fortunatamente, l’offerta è sempre più ampia, e trovare prodotti senza glutine è oggi molto più semplice che in passato.
In conclusione, vivere con la celiachia a Roma è sicuramente più gestibile rispetto a qualche anno fa. Il sistema digitale, il supporto economico e le iniziative regionali rendono il percorso più accessibile, anche se resta importante continuare a lavorare per abbattere le differenze di costo e migliorare la qualità della vita dei celiaci in modo sempre più equo ed efficace.