Un urlo liberatorio, una racchetta alzata al cielo, le lacrime trattenute dietro un sorriso che illumina il Centrale: Jasmine Paolini è la nuova sovrana del Foro Italico. Un’impresa epica, una favola sportiva scritta con il sudore, il talento e una forza mentale che ha stregato tutta l’Italia. Dopo quarant’anni esatti, una tennista azzurra torna a trionfare negli Internazionali BNL d’Italia. E non è una vittoria qualunque: è un capolavoro firmato da una ragazza che non aveva mai superato più di un turno in questo torneo, e che oggi si prende tutto, Roma compresa.
La 29enne di Bagni di Lucca ha sconfitto con autorità la statunitense Coco Gauff, numero 3 del mondo e quarta favorita del tabellone, con un netto 6-4, 6-2. Ma il punteggio dice poco del dominio tecnico e tattico messo in campo da Jasmine, che ha giocato con la testa prima ancora che con il braccio. Gauff, una delle stelle emergenti del circuito, non ha mai trovato le chiavi per scardinare la solidità dell’azzurra, finendo per affondare sotto il peso dei suoi stessi errori: ben 55, contro i soli 20 della nostra campionessa.
In tribuna, ad applaudire, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma gli occhi erano tutti per lei, per Jasmine, che dopo aver alzato il trofeo ha confessato con voce tremante: “Non riesco ancora a crederci. Vincere qui, davanti alla mia gente, è qualcosa che porterò nel cuore per sempre.”
Questa vittoria è molto più di un titolo. È un simbolo. Paolini diventa la quarta italiana di sempre a trionfare agli Internazionali, dopo Lucia Valerio (1931), Annelies Ullstein-Bossi (1950) e Raffaella Reggi (1985, ma allora si giocò a Taranto). Ed è la prima a farlo al Foro Italico da quando il torneo ha assunto la sua veste moderna. Un traguardo che la proietta direttamente nella top 4 del ranking mondiale, il punto più alto mai raggiunto da Jasmine in carriera.
La sua cavalcata romana è stata una sinfonia: sei vittorie, un solo set perso, un crescendo continuo di intensità e consapevolezza. Dopo aver superato avversarie ostiche come Azarenka e la giovane Shnaider, Paolini è arrivata in finale con il vento in poppa. E lì ha mostrato tutta la maturità di una giocatrice ormai completa, capace di neutralizzare la potenza di Gauff con variazioni, intelligenza tattica e grande freddezza nei momenti chiave.
Nel secondo set, Jasmine ha spezzato l’equilibrio con un break immediato, approfittando dei tanti errori gratuiti della statunitense. Gauff ha provato a reagire, ma la fiamma si è spenta in fretta. L’azzurra ha piazzato un secondo strappo, ha tenuto il servizio con autorità e ha chiuso con la grinta di chi sa che nulla, in questo sport, è regalato. Al match point finale, quando la risposta di Coco è volata fuori misura, tutto il Foro è esploso. Abbracci, applausi, cori: l’Italia tennistica si è risvegliata, e lo ha fatto con il volto sorridente e autentico di Jasmine.
E come se non bastasse, l’avventura romana non è ancora finita: Paolini sarà protagonista anche nella finale del doppio, insieme a Sara Errani, commossa in tribuna fino alle lacrime. Un’altra pagina di storia potrebbe essere scritta a ore, rendendo questo maggio 2025 uno dei più memorabili della storia dello sport italiano.
Mentre sul campo risuonavano le note di We Are the Champions intonate da Frida Bollani, Jasmine si è lasciata andare a un pianto dolce, liberatorio. Perché questo non è solo un trofeo. È la dimostrazione che i sogni, anche quelli che sembrano impossibili, possono diventare realtà. Con lavoro, dedizione e un cuore grande così.
Benvenuta nell’Olimpo, Jasmine. Roma è tua.