Da metà novembre i Musei Capitolini inaugurano una mostra che promette attrazione e curiosità: “Cartier e il Mito”, allestita nel Palazzo Nuovo, propone una selezione di pezzi storici della Maison francese posti in dialogo con sculture antiche della collezione capitolina. L’intento curatorial è chiaro: mettere a confronto la maestria orafa del XX secolo con le forme e i canoni dell’antichità per indagare come il mito classico continui a nutrire linguaggi estetici moderni.
La mostra, in programma dal 14 novembre 2025 fino a marzo 2026, occupa sale significative del museo, consentendo ai visitatori di leggere i pezzi preziosi in relazione alle superfici marmoree e ai gruppi scultorei che raccontano storie mitologiche. Questa scelta espositiva è pensata per offrire una narrazione doppia: da una parte la raffinatezza tecnica di tiaras, gioielli e ornamenti che segnano la storia dell’alta gioielleria; dall’altra il contesto simbolico e iconografico che la classicità fornisce come riferimento permanente.
Dal punto di vista del pubblico, l’evento attira sia gli appassionati d’arte sia un pubblico attento al design e alla moda: il fascino di vedere pezzi rari di Cartier in dialogo con capolavori antichi è un argomento d’attrazione trasversale. Le attività collaterali previste — visite guidate tematiche, incontri con storici del gioiello e azioni didattiche per le scuole — mirano a spiegare non solo la bellezza degli oggetti, ma anche il loro ruolo sociale e simbolico nelle diverse epoche.
La mostra è anche occasione per riflettere sul rapporto tra patrimonio culturale e grandi marchi: qui la collaborazione istituzionale punta a valorizzare il museo e a richiamare pubblici nuovi, ma apre anche il dibattito sulle forme di sponsorizzazione e sul ruolo delle istituzioni culturali nella mediazione tra mercato e tutela. In ogni caso, l’evento si propone come appuntamento di richiamo per la stagione espositiva romana, integrandosi in un calendario autunnale ricco di proposte.
In sintesi, “Cartier e il Mito” è una mostra che unisce estetica, storia e dialogo interdisciplinare: uno sguardo sulle radici antiche che continuano ad alimentare l’immaginario del lusso contemporaneo, da non perdere nella programmazione capitolina di novembre.









